CALCIO, ROVESCIO DI UNA MEDAGLIA CHE HA UNA SOLA FACCIA.


Il pallone che fa discutere, che è fatto di
tante parole, troppe ingannevoli frasi e poche verità. Ma il senso è solo uno,
ed è quello di stuzzicare la sfera emotiva di ognuno che quel mondo del calcio
lo ama proprio. E se da una parte si discute per settimane intere sulle
dichiarazioni del presidente De
Laurentiis che suscitano le polemiche di Maurizio Sarri, dei tifosi e della squadra partenopea, dall’altra
parte leggiamo le sperticate lodi di Higuain alla Juventus e al suo
compiacimento di avere scelto una società e una città che adora. Lo status
sociale di un ricco calciatore di oggi, che sembrerebbe quasi gratitudine a una
Juventus che l’ha voluto fortemente, pagando una clausola economica a dir poco pazzesca.
“Qui, alla Juve e a Torino, ho trovato il punto della tranquillità della
mia vita. Con il lavoro e fuori, in una città bellissima che mi piace da morire”
Sono vere e proprie parole d’amore, queste di Gonzalo Higuain, che aggiunge: “Mi
sento felicissimo per l’affetto dei compagni, dei tifosi e della società. Mi
sento parte di loro e ho capito di avere fatto la scelta giusta. Mi fa piacere sapere
che mi hanno preso, sperando di vincere la Champions. Giocare con i più forti
ti fa migliorare. Chiunque tu sia puoi sempre migliorare, basta guardare
Buffon. Vincere non è importante, è l’unica cosa che conta. Giocare allo
Stadium è spettacolare. Prima di entrare in campo vedi le foto di Platini,
Baggio, Zidane, Del Piero che ti esortano a far sempre bene. Una responsabilità
dalla quale non ci si può esimere.” Parole che lasciano senza fiato, che
faranno sicuramente innamorare i tifosi della Juventus, ma che creano ancora
grande attrito verso quella Napoli e quei napoletani che si sentono traditi per
un affetto prima annunciato, fortemente creduto e poi svanito in un “tradimento”
che non sarà mai perdonato. Sentimenti di un calcio in cui nulla è per sempre,
un mondo in cui basta un sol alito di vento per spezzare quell’esile filo che
lega la passione agli interessi economici che sanno più di cinismo che di
enfasi sentimentale. E’ il calcio dei nostri giorni, il pallone capace di
illuderci di promesse a vita, di buoni sentimenti legati alla maglia che
vorrebbero dire fare parte di una sola bandiera. Alzi la mano chi ci crede
ancora!
Salvino
Cavallaro