IL PARMA È IN VENDITA


C’è chi ride e c’è chi piange. Mentre
il Toro è felice, il Parma piange. Calcio e vita continuano ad essere eguali,
si somigliano in maniera incredibile nell’andare di pari passo. Il Presidente
del Parma Tommaso Ghirardi, a
seguito della decisione della Corte di
Giustizia del Coni di respingere il ricorso dei ducali per l’accesso
all’Europa League, ha deciso di dimettersi da presidente e di vendere il 100%
della sua società. Un addio amaro che fa riflettere, a prescindere dal rispetto
o meno delle regole imposte dall’UEFA in merito alla partecipazione alle
competizioni europee. Un versamento IRPEF non dato in tempo utile è all’origine
della bocciatura del Parma. Parole rotte dall’emozione, quelle di Ghirardi,
parole piene di rabbia che fanno pensare a decisioni senza alcun ritorno. “Ho chiuso con il calcio, ho rassegnato le
mie dimissioni da presidente e ho pregato Leonardi di continuare a gestire la
società e di onorare tutti gli impegni che ho preso. Dal primo luglio comincerà
un’altra storia. Il cento per cento del Parma è in vendita”. Una chiara
affermazione di amarezza profonda, di chi ha la convinzione di avere subito un
torto immeritato. Nell’anno del centenario del Parma è troppo pesante la
mazzata dell’esclusione europea. “Vergognatevi
per quello che avete fatto”, dice ancora Ghirardi rivolto al mondo del
calcio e al suo sistema. “E’ stato il
sistema che non ha voluto che il Parma partecipasse
all’Europa League. La Corte di Giustizia del Coni è composta da membri che non fanno sport”. La versione
dell’ormai ex presidente del Parma è che per quanto riguarda il versamento
Irpef e, sul come fare, gli è stato consigliato dalla Federazione e della Lega.
”Da sette anni abbiamo versato l’Irpef
sempre allo stesso modo, adesso invece ci tocca la bocciatura di primo e
secondo grado. Ora devo verificare con i miei legali se ci sono stati danni
d’immagine nei miei riguardi, comunque in questo mondo non ci sto più”.
L’avventura di Tommaso Ghiradi nel
calcio era iniziata nel 2007. Sette anni dopo finisce in maniera bruciante,
per un sogno svanito malamente.
Salvino
Cavallaro