INTER E JUVE. E PUR SI ODIANO.


Tra Juve e Inter c’è sempre stata antipatia.
Tuttavia, se scorriamo gli annali scopriamo una lunga serie di scambi tra
allenatori e calciatori che, soprattutto all’Inter, non hanno portato grandi
benefici. A parte Trapattoni e Ibrahimovic che hanno portato reali successi all’Inter,
per il resto non ricordiamo affari strepitosi di miglioramento. Senza andare
alla notte dei tempi, parliamo del più eclatante passaggio che c’è stato dalla
Juventus all’Inter: Beppe Marotta, uno
dei migliori dirigenti del calcio italiano chiamato a risolvere i gravi
problemi di casa nerazzurra. Sembra quasi farsi dispetto, soprattutto se
pensiamo che adesso si vocifera pure il passaggio di Max Allegri, Dybala all’Inter
e di Icardi alla Juve. Un Marotta che vuole plasmare la società nerazzurra su
uno stile Juventus che per tanti anni è stato ricco di successi. Ma la storia
ci insegna che tante volte le minestre riscaldate non portano nulla di buono e
che nel calcio si deve cominciare un ciclo non con personaggi che hanno già
vinto tanto, ma soprattutto con figure tecniche che abbiano la fame di
vittorie. E poi, perché creare dei malumori tra tifoserie e società che da
sempre si guardano in cagnesco? Sembra un controsenso, eppure dietro tutto
questo odio sportivo c’è qualcosa che lascia pensare all’ammirazione e un
desiderio di carpire i segreti di vincere tanto. Strategie aziendali che non condividiamo
perché non portano a nulla di nuovo e perché si pensa a un usato sicuro che
quasi sempre risulta essere un fallimento. Ricordate quanto ha vinto Lippi con
la Juventus? Ebbene, cos’ha fatto all’Inter? Dunque, a parer nostro, sarebbe
bene che l’Inter non copiasse la Juve, ma creasse una sua strategia, un suo
stile aziendale atto a iniziare un ciclo con coraggio. Marotta è un grande
personaggio del calcio italiano. Inventi qualcosa di suo.
Salvino
Cavallaro