ITALIA, O DENTRO O FUORI


Se, se, se…….- Quanti “se” siamo soliti usare
nel calcio quando una cosa è già successa, ma non ha avuto il risultato che ci
aspettavamo. Sono i rimpianti di ciò che si poteva fare e non si è fatto. Certo,
parlare a cose compiute è sempre più facile e poi c’è la sicurezza di non
sbagliare mai. Tuttavia, ci sono partite come quella che l’Italia affronterà a
San Siro tra poche ore contro la Svezia per la qualificazione ai prossimi mondiali,
che per l’altissima posta in palio è considerata ad alto rischio di un
oggettivo fallimento. 70.000 spettatori sono attesi allo stadio milanese con l’obiettivo
di essere il 12mo giocatore in campo per dar forza agli azzurri di Ventura,
anche se, come molti di noi temono, sarà molto difficile vincere con lo scarto
di due gol, per avere perso la partita d’andata in casa della Svezia. Ma ciò
che pensiamo sulle varie ipotesi di un percorso venturiano che fin dall’inizio
del suo lavoro di C.T. azzurro non è sembrato indenne da colpe, preferiamo eventualmente
parlarne a posteriori di questo delicatissimo incontro che ci mette davanti a
un “dentro o fuori” che sa di acqua
alla gola. Dunque, almeno per una sera, bando alle critiche e sentiamoci tutti
emotivamente partecipi con addosso quella maglia azzurra, capace di spogliare momentaneamente
dalla nostra pelle i colori della squadra del nostro cuore. Sì, perché l’Italia
è nel nostro cuore, specie quando questa è in grado di unirci tenendo lontani gli
odi sportivi che sanno di separatismo. Ecco, diremmo proprio che questo debba
essere lo spirito emotivo che questa sera deve legarci senza se e senza ma, da veri
italiani del pallone. E chissà, proprio per questa sofferenza che ci rende
ansiosi quanto ipercritici su una Nazionale che più delle volte non siamo
riusciti a sentirla nostra per varie ragioni, si sprigionerà improvviso quell’entusiasmo
capace di farci vedere il futuro azzurro con altri occhi; con meno pessimismo
(realismo?) e più ottimismo (superficialità?). Chissà! Ma intanto, a
prescindere da tutto, esaltiamo i nostri sentimenti patriottici al canto dell’inno
italico, cui dobbiamo dimostrare rispetto entrando a far parte dei Mondiali di
calcio in Russia. Questo è il dovere! Ma dobbiamo meritarcelo sul campo!
Salvino
Cavallaro