PALERMO, STORIA DI UNA CESSIONE MAI AVVENUTA


Era nell’aria il mancato closing che avrebbe
dovuto sancire il cambio di proprietà tra Zamparini e l’ex Iena Baccaglini. “Non ci sono le garanzie sufficienti”
dice Zamparini che afferma pure di
non volere lasciare il Palermo al primo pretendente che passa per strada. Sembra
un esito scontato, visto il dilungarsi del tempo in cui Baccaglini avrebbe dovuto presentare le dovute garanzie per
acquistare il Palermo e, soprattutto, lo scetticismo creato nei tifosi dopo l’avvento
del nuovo allenatore Bruno Tedino e
del Direttore Sportivo Fabio Lupo
scelti dallo stesso Zamparini. Una trattativa crollata sul valore complessivo della
società di calcio e sul denaro mai arrivato. Adesso Zamparini si rifugia nei
soliti proclami di riportare immediatamente il Palermo in Serie A, tuttavia,
qualora dovessero arrivare i quattrini promessi, si potrebbe riprendere il
discorso interrotto per la vendita della società. Dunque, Zamparini continuerà
ad avere il pieno controllo sul Palermo, dando il segnale di non volere fare
sconti a nessuno. Nei programmi dello scorso febbraio, si parlava di un accordo
per il passaggio della società rosanero per 150 milioni di euro, dei quali 40
nel club e 110 per gli impianti sportivi. Ed è proprio sui 110 milioni di euro
destinati agli impianti sportivi che Zamparini non ha ritenuto sufficienti
tutte le garanzie legate a questo particolare punto. Certo, tenuto conto che al
momento la vendita del Palermo appaia come capitolo chiuso, restano grandi
spiragli di volontà di Zamparini di voler passare la mano qualora dovessero
esistere garanzie atte a definire l’accordo. Per il momento il presidente
rosanero si rivolge ai tifosi che lo contestano inviando loro dei messaggi, quali:
“ Grazie Palermo di esistere. Grazie di
avermi sopportato come presidente. Vi voglio bene”. Ipocrisia? Chissà!
Salvino
Cavallaro