QUATTRO STUPIDI IDIOTI MASCHERATI DA TIFOSI


Li chiamano ancora tifosi, ma in realtà sono sostanzialmente
indefinibili nella loro grettezza mentale che va oltre ogni logica. Già, ma di
logico non c’è proprio nulla quando si parla di stupidi soggetti umani che
attraverso la loro innata idiozia, pensano di offendere e di suscitare chissà
quale altra adesione delinquenziale. Ci riferiamo agli atti vandalici avvenuti
sui muri che portano alla Basilica di Superga, le cui scritte offensive hanno
mirato di colpire la memoria del Grande Torino. Ignoti, che approfittando dell’oscurità
della notte, si sono inventati di imbrattare con vernice la sacralità di un
luogo che appartiene a tutti, amanti del pallone, delle sue tante fedi e anche
di coloro i quali sono indifferenti al mondo del calcio, ma che del Grande
Torino ne hanno studiato la storia e il suo impareggiabile percorso agonistico
e sociale. Un appuntamento, quello del 4 maggio, che tocca i cuori e i
sentimenti di tutti, tifosi granata e non, proprio alla vigilia del 68mo
anniversario della tragedia e nell’imminenza del derby cittadino. C’è solo una
parola: VERGOGNA! Vergogna di
sentirsi persone, vergogna di confondersi tra coloro i quali conoscono il senso
del rispetto verso i morti e le tragedie umane che non conoscono il distinguo
di niente. L’ignoranza non ha mai fine ed è pure insita nel genere umano che
non intende liberarsene definitivamente, pensando stupidamente che è l’unica arma
efficace per offendere. Ma offendere chi? Che cosa? Forse la vita stessa? La storia
del genere umano? E c’è una soglia che non si può oltrepassare: la misura di un
pallone che resta passione e nulla più. No, troppo profondi certi concetti che
non possono essere recepiti dagli idioti per mancanza assoluta di materia grigia.
Eppure, basterebbe poco per capire l’abissale voragine che sta tra il sano sfottò
sportivo e la delinquenza allo stato puro. Non finiremo mai di ripeterlo e mai
ci stancheremo di biasimare tali comportamenti che sanno di inciviltà, con il
pretesto di un calcio e di una passione sportiva cui nulla hanno a che fare.
Siamo certi che in campo sarà un’altra musica. Juventus e Torino si affronteranno
con l’agonismo che una stracittadina di calcio merita, ma con l’esempio del
rispetto sportivo e umano che ciascuna storia merita.
Salvino
Cavallaro