SI È SPENTA CARLA MAROSO, VEDOVA DI VIRGILIO


“Lei che è
giornalista, scriva che il Torino di oggi deve guardare costantemente a quello
che era il Grande Torino”. Sembra ieri che Carla
Maroso vedova di Virgilio, indimenticabile difensore di quella squadra di
Invincibili, si raccomandò affinché io suggerissi ai giovani giocatori del Toro,
ciò che dovrebbe essere sempre emulato nei valori tecnici e umani. Era uno di
quei momenti in cui il Toro andava male e lei, orgogliosa della sua fede
granata, mi confidò questa sua amarezza. Carla Maroso aveva 89 anni. Dopo Mondonico e Sauro Tomà se ne va un altro
pezzo di storia granata. Per la sua schiettezza era molto ricercata dagli studi
televisivi che parlano di Toro. Di bella presenza e sempre agguerrita contro
chi le toccava il Toro, la signora Maroso ricordava spesso quel giorno in cui
il suo Virgilio perì tragicamente a Superga. Ma pur con la tristezza di quel
destino avverso, tutte le volte che la incontravo mi ha sempre dato l’impressione
di una donna dal carattere forte e decisa a combattere le eventuali ingiustizie
che quotidianamente incontrava durante la sua strada. Negli ultimi tempi si era
ritirata in una casa di riposo, costretta com’era su una sedia a rotelle.
Lucida mentalmente fino alla fine, la signora Carla Maroso si è spenta serenamente
e con l’orgoglio di sempre. Lo stesso orgoglio che manifestava quando si
parlava di Toro, proprio come chi fa parte della grande famiglia granata e ne
difende cultura, valori e principi. Mi dispiace davvero questa sua morte, ma
quella figura di donna granata che mi esortava con tanta grinta e determinazione
a sensibilizzare i giovani al ricordo del Grande Torino, mi resterà sempre
dentro assieme alla sua impareggiabile schiettezza. “Vola dal tuo campione” ha scritto Moreno Longo. Una frase che
faccio anche mia, perché penso proprio che oggi Carla Maroso sia già accanto al
suo Virgilio.
Salvino
Cavallaro