CARLO TAVECCHIO SUCCEDE A SE STESSO


Con il 54,03% dei voti Carlo Tavecchio è
stato rieletto presidente federale. Sconfitto l’avversario Abodi, per Tavecchio
inizia un lavoro difficile in una FIGC che non appare per nulla unita nei suoi
intenti. Storie di elezioni politiche, di lotte intestine per salvaguardare la
propria poltrona che si identifica nel Potere. Il 6 marzo è stata la giornata in
cui certi veleni non si mandano a dire ma si spiattellano in faccia. Tommasi,
presidente dei calciatori e Ulivieri che è presidente degli allenatori, si sono
dimostrati per nulla teneri l’un l’altro. Dice Tommasi: ”Prima c’era chi si
incatenava per la federazione, adesso quelle stesse catene servono per legarsi
alle poltrone”. E Ulivieri di rimando: ”Per fare i rivoluzionari bisogna averne
il peso, la cultura, la storia e la statura”. Insomma, una divisione che non
aiuta a lavorare serenamente per il bene del calcio italiano che tra
professionisti e dilettanti ha numerosi problemi da risolvere. Riuscirà Carlo
Tavecchio a rinsaldare i fili sottili di un accordo tra i vertici degli
arbitri, dei calciatori e degli allenatori? Soltanto il tempo potrà dircelo. Divisioni
e moltiplicazioni di correnti che non fanno il bene di nessuno, anche perché così
facendo si peggiorano soltanto le cose da fare che sono davvero tante. Oltre
alla ricerca dell’unione interna, Carlo Tavecchio dovrà risolvere la grana
della Lega di Serie A che ancora oggi è senza una vera guida. Succedere a se
stesso presuppone una grande responsabilità, che Tavecchio deve sapersi
accollare per ripagare la fiducia che attraverso i voti gli sono stati dati. La
FIGC ha bisogno di riorganizzarsi e di unirsi saldamente, per il raggiungimento
degli obiettivi prefissati, tra cui c’è la proposta del presidente federale di
ridurre la Serie A da 20 a 18 squadre, accorciando anche la Serie cadetta da 22
a 20 squadre. Una serie di grandi numeri che è stata portata avanti nel tempo a
favore delle pay – tv, di cui oggi si avverte il collasso che investe un
sistema che è saturo di impegni. Vedremo cosa cambierà in questo governo del
pallone italico, sempre così desideroso di miglioramenti ma che sempre vengono
disillusi dal mancato accordo dei vari componenti istituzionali. Unirsi per il
bene di tutti è la chiave per aprire ogni portone blindato.
Salvino
Cavallaro