JUVENTUS – MANCHESTER UNITED, UNA GARA INCREDIBILE


Juventus - Manchester United è
stata una partita carica di spunti tecnici e comportamentali, capaci di porre
in analisi diversi argomenti. Ma partiamo con l’analizzare il fatto tecnico.
Come tutti ormai già sanno, la
Juventus ha perso in casa per 1 a 2 la partita di Champions contro la squadra
di Mourinho. Un match dominato dalla squadra di Allegri che, tuttavia, non ha
saputo concretizzare con altri due o tre gol il grande volume di gioco espresso
in campo. Una sconfitta immeritata e per certi versi anche grottesca per come
si è presentata. Sguardi superficiali, infatti, potrebbero confondere il merito
di chi ha vinto con il demerito di chi ha perso. Il Manchester ha vinto in
maniera cinica e fortunosa, mentre la Juventus ha perso in un modo davvero
incredibile. E non parliamo di compromissione di una eventuale qualificazione
agli ottavi di finale, visto che i bianconeri sono saldamente in testa al
proprio girone. Infatti, il punto da analizzare non è certamente questo, ma l’espressione
un po’ superficiale di non saper pesare in maniera opportuna la gravità di
avere sbagliato troppi gol, forse anche facili da fare. Quello che abbiamo
notato nella Juve di quest’anno è una sorta di convinzione nel pensare che,
vista la presenza di Cristiano Ronaldo, i gol possono arrivare da un momento
all’altro. Non è così! Intanto il campione portoghese ha sempre due o tre
avversari addosso e poi perché anche lui, da quando è arrivato alla Juve, tende
a fare il passaggio anziché tentare il tiro. Il meraviglioso gol inflitto al
Manchester, è l’espressione di una realizzazione superba di grande qualità
tecnica. E allora, perché CR7 non fa il CR7 come sa? E’ il tecnico che gli dice
di essere partecipe al gioco di squadra, oppure è lui stesso che immerso nel
ruolo di insegnante psicologico dell’autostima di squadra, si immola con un
atteggiamento da straordinario suggeritore di palloni che hanno solo bisogno di
essere spinti in porta per fare gol? A parte la traversa e il palo colpito, sull’1
a 0 la Juve ha fallito il raddoppio ( e quindi il colpo di grazia) con Dybala,
Pjanic e Cuadrado. Ma il punto che notiamo con troppa ripetitività, nonostante
il suo primeggiare nella classifica di Serie A e nel girone di Champions, è che
nonostante tanti campioni in squadra la vera punta della Juve è soltanto
Cristiano Ronaldo, il quale (come già detto)in ogni partita è marcato da più
avversari. E’ vero, il gioco di Allegri prevede sempre che tutti siano in
continuo movimento e che centrocampisti e difensori possano diventare all’occorrenza
anche attaccanti aggiunti. Così Khedira (che non ha il passo veloce e non
incide come forza da imprimere nel calciare in porta dopo una lunga corsa da
centrocampo) Pjanic, Cuadrado, Bernardeschi, Dybala, Mandzukic, Matuidi, Bentancur,
Cancelo, Alex Sandro e talora anche Chiellini (con il suo gambone) e Bonucci
che fa il rifinitore di centrocampo, si trovano a dovere spendere energie
fisiche che annebbiano vista e muscoli. Intendiamoci, questo è il nostro parere
su una squadra che per la qualità tecnica dei suoi campioni in squadra non può
soffrire e restare con il patema d’animo fino alla fine, con il rischio di
perdere la partita o di pareggiarla.