TRA TORINO E WOLVERHAMPTON, LA DIFFERENZA È TROPPO EVIDENTE


Finisce 3 a 2 per gli inglesi, il play off di
andata di Europa League. Adesso i granata di Mazzarri devono compiere l’impresa
per qualificarsi nel match di ritorno che si giocherà tra una settimana. Il
Torino ha fatto una brutta impressione, ma soprattutto ha messo in evidenza
lacune tecniche che erano state nascoste dall’entusiasmo di avere stravinto i
due match precedenti contro avversari di scarsa levatura. Troppo evidente la
differenza tecnica che c’è tra il Wolverhampton e il Toro, il quale è stato surclassato
per velocità e forza fisica da un avversario che è sembrato giocare in
scioltezza. D’altra parte, si conoscevano fin dall’inizio i veri valori della
squadra inglese, tuttavia, si è sperato in un match che da parte del Toro
potesse offrire intensità e voglia di ben figurare davanti al proprio pubblico,
in uno stadio stracolmo di tifosi granata. Ma certe fantasie accompagnate a sogni
impossibili si sono subito acquietate quando il campo ha destato i sognatori a
una realtà irreprensibile. Gli inglesi sono di fatto superiori al Toro ma i
granata hanno peccato di ingenuità, incrementando ancor di più l’evidente
superiorità tecnica del Wolverhampton. Al 43’ il primo gol degli inglesi con la
partecipazione di Bremer, il quale nel tentativo di contrastare Saiss insacca
di testa, superando il proprio portiere Sirigu. Nel secondo tempo la musica non
cambia e gli inglesi raddoppiano con Diogo Jota, mentre De Silvestre sembra
riaprire le speranze per i granata, quando al 16’ insacca di testa. Pia
illusione, perché gli ospiti firmano il terzo gol con Jmenez e gustano già un
ritorno in scioltezza per la partita di ritorno sul proprio campo. Ma il Toro
non si dà per vinto e sul finale mette a segno il secondo gol con Belotti, il
quale trasforma un rigore concesso dall’arbitro. Una flebile speranza che si
riaccende per il match di ritorno, ma non ha il potere di nascondere certe
differenze sostanziali che esistono tra le due squadre. Vedremo cosa accadrà,
anche se consideriamo compromessa la possibilità che il Toro possa continuare il
suo percorso nella competizione europea.
Salvino
Cavallaro