INTER – JUVE, MERCATO SENZA ESCLUSIONE DI COLPI


Adesso che l’Inter sta per ufficializzare l’arrivo
di Beppe Marotta in qualità di
Amministratore Delegato, si avverte il rinnovato vento di sfida alla Juve per
cercare di detronizzarla. Il dirigente varesino conosce molto bene Fabio Paratici e sa come ostacolarlo
nell’operazione strategica di mercato. Così la sfida tra le due società appare
ancora più incandescente, non fosse altro per certi sassolini rimasti ancora nella
scarpa di Marotta che ha chiuso con la Juventus. E allora ecco avvicinarsi il
primo obiettivo per ostacolare lo strapotere bianconero: il prossimo mercato.
Marotta sa bene che in questo periodo Paratici e la Juventus si muovono per
programmare il rafforzamento della squadra. Allora, pur nella sua posizione
ancora non ufficiale di passaggio all’Inter, Beppe Marotta è già all’opera per contendere alla Juve alcuni
obiettivi di mercato. Primi fra tutti Chiesa
(Fiorentina), Barella (Cagliari),Tonali (Brescia), Mancini (Atalanta), Andersen
(Sampdoria) e poi anche Antony Martial (Manchester United) e Adrien Rabiot (PSG). Questi sono gli
obiettivi di prima fascia in grado di creare disturbo a una Juve già all’opera
per fare piazza pulita. Una cosa è certa, Beppe Marotta con la sua esperienza
fatta alla Juventus apporterà all’Inter quelle strategie non solo di mercato
che hanno fatto grande la Vecchia Signora. Marotta
è quella figura che manca all’Inter dai tempi di Italo Allodi, un ad capace di strategie necessarie per migliorare
il livello tecnico nell’ambito della squadra, non perdendo mai di vista l’importanza
di curare un bilancio societario sano. Vedremo cosa accadrà. Intanto l’eterna
sfida tra le due società proseguirà senza esclusione di colpi. Passano gli anni
e passano pure le figure che hanno caratterizzato l’antica storia fatta di insanabili
ruggini tra Juventus e Inter. Sembra la narrazione di un destino che si è instaurato
tra mille vicissitudini di odi e rancori. E adesso, con l’arrivo di Marotta all’Inter,
si continua a scrivere altre pagine di antagonismi pallonari che non hanno mai
fine.
Salvino
Cavallaro