TORO, IZZO NON BASTA


A 29 giorni dalla fine del calciomercato, al
Torino sono arrivati Izzo, Rosati
(secondo o terzo portiere) Bremer, Meitè
e Damascan (chi sono?). E intanto gli abbonamenti sono in vendita da oggi. Ma
con quale spirito il popolo granata può supportare anche solo un centesimo di
aumento, rispetto allo scorso anno che è stato fallimentare per non essere
entrati in Europa? Ma che fine hanno fatto i ventilati arrivi di Zaza, Pereyra e altri euro big? Il
presidente Cairo non smentisce nulla, anzi fa capire di lavorare in sordina e senza
squilli di tromba. Lui e Petrachi, il duo granata che decide il mercato del
Toro e amministra plusvalenze e bilancio da non perdere mai di vista. Siamo
dunque alle solite. In casa Toro la musica non cambia mai e l’incertezza sembra
sempre la certezza che alla fine la squadra non avrà la caratura tecnica necessaria
per raggiungere obiettivi importanti. Tutti sperano nel ritorno in Europa
League già nel 2019, ma con questi chiari di luna e tenuto conto di come si
stanno attrezzando le squadre di seconda fascia, pensiamo che così com’è oggi
il Toro, non farà altro che andare verso la strada della delusione. Visione
pessimistica? Forse! Ma i fatti a 29 giorni dalla chiusura del mercato, inducono
a pensare per l’ennesima volta a una campagna acquisti granata scarna e priva
di ogni reale velleità. Speriamo di sbagliarci. E intanto aspettiamo l’evoluzione
delle trattative che speriamo siano tenute segrete fino alla fine per il botto
finale. Ma ci sarà?
Salvino
Cavallaro